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  VIDEOTERMINALI  

La normativa che tutela la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro stabilisce anche delle regole che riguardano l’uso delle attrezzature con videoterminali (VDT). Tutti i lavoratori che utilizzano un videoterminale sono soggetti al rispetto delle norme in esse contenute, escludendo dalla categoria, le calcolatrici, i registratori di cassa e gli strumenti informatici installati sui mezzi di trasporto

L’Art.173 del D.Lgs 81/2008, definisce VIDEOTERMINALE uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato. Lo stesso articolo definisce lavoratore colui che all’interno dell’azienda utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per 20 ore settimanali

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In merito a ciò, il datore di lavoro deve compiere un’analisi dei posti di lavoro nello stesso tempo in cui esegue la valutazione dei rischi, per rilevare:

I rischi per la vista e per gli occhi: condizioni sfavorevoli di illuminazione sia per eccesso o insufficienza, riflessi da superfici lucide, impegno visivo ravvicinato, schermi con caratteri poco nitidi.

I problemi legati alla postura e all’affaticamento fisico e mentale: errata scelta di disposizione degli arredi e del VDT, posizioni di lavoro fisse e mantenute per tempi prolungati, movimenti rapidi e ripetitivi delle mani come la digitazione o uso del mouse per lunghi periodi

Le condizioni ergonomiche e di igiene ambientale

Disporrà poi, misure preventive e idonee per eliminare o ridurre questi rischi

La tutela del lavoratore che utilizza videoterminali stabilisce il diritto ad usufruire di una interruzione delle sue attività attraverso delle pause o cambiamenti di attività, le quali devono consistere in almeno 15 minuti ogni 2 ore trascorse a fronte di un videoterminale.

 

 

Quando il lavoratore comporta patologie particolari all’apparato visivo accertate dal medico competente, potrà stabilire con l’azienda tempi di interruzione diversi per concordare una pausa attiva, uno svolgimento di una diversa attività che non implichi l’utilizzo di videoterminali e una postura uguale a quella tenuta lavorando davanti ad un videoterminale.

In campo internazionale l’insieme dei disturbi oculovisivi occupazionali è compreso nella definizione di Computer Vision Syndrome (CVS), la ‘combinazione fra problematiche oculo-visive e l’utilizzo del computer’, che colpisce fra il 64% ed il 90% dei videoterminalisti ed è causata principalmente da alterazioni dell’apparato oculomotore o del film lacrimale

Mal di testa, rigidità alla nuca, bruciore agli occhi, lacrimazione, dolori alle spalle, braccia e mani, sono disturbi che più frequentemente interessano i videoterminalisti. Negli ultimi anni questi disturbi sembrano essere più frequenti e ciò può essere spiegato per la maggiore diffusione di computer e per i ritmi di lavoro più stressanti e serrati.

 

La sorveglianza sanitaria costituisce una modalità di osservazione e uno strumento di prevenzione dei rischi per la vista e per gli occhi di estrema importanza.

La visita medica è obbligatoria ogni 2 anni per personale con più di 50 anni, ogni 5 anni per personale al di sotto dei 50 anni.

 

 

ALCUNI CONSIGLI PER LIMITARE I RISCHI EVIDENZIATI

  • Eliminare abbagliamenti diretti, riflessi o contrasti eccessivi

  • Schermare le finestre e le fonti di luce artificiale

  • Scegliere un arredamento con superfici non lucide e con colori neutri

  • Porre i VDT a 90° rispetto alle finestre

  • Tenere una corretta posizione del corpo

  • Cambiare spesso posizione

  • Alternare lavoro di computer ad altre attività

  • Arieggiare spesso i locali

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